• 27 Aprile 2025

    I tre modelli organizzativi delle scuole europee

Secondo il report “strutture dei sistemi educativi europei”, in Europa esistono tre principali modelli organizzativi per l’istruzione primaria e secondaria, corrispondenti livelli ISCED1 e ISCED2.

Questi modelli sono fondamentali per l’istruzione obbligatoria e influenzano il futuro formativo degli studenti.

Il primo modello è quello della struttura unica, adottato da paesi come Finlandia e Danimarca, in cui tutti gli studenti seguono un percorso comune senza distinzioni tra scuola primaria e secondaria, fino ai 16/17 anni.

Il secondo modello prevede un curricolo comune di base.

In paesi come Italia, Spagna e Francia, dopo la scuola primaria, gli studenti accedono ad un istruzione secondaria inferiore con un programma uniforme.

Il terzo modello è caratterizzato da percorsi differenti.

In nazioni come Germania e Svizzera, gli studenti seguono percorsi distinti, ottenendo certificati diversi al termine degli studi.

Questi modelli non solo definiscono la struttura educativa, ma influenzano anche l’equità e l’inclusività dei sistemi scolastici.

L’istruzione italiana

L’Italia ha un serio problema di education, a testimoniare ciò sono i numeri della “relazioni di monitoraggio“ del settore dell’istruzione e della formazione 2018 Italia.

 La dispersione scolastica in Italia è tra i temi più caldi su cui sono puntati i riflettori dell’UE l’obiettivo dell’ ”Europe 2020” di portare il tasso di abbandono scolastico al 10%.

17 Stati membri hanno raggiunto l’obiettivo principale della strategia europea 2020.

L’Italia ha ancora un Alto tasso di abbandono scolastico, ben 14,5%.

L’ Italia spende meno degli altri paesi UE e ottiene risultati peggiori.

Per questo rischia di perdere un milione di studenti nei prossimi 10 anni: passando da 9 a 8 milioni totali.

Il nostro paese ha una percentuale molto alta di Neet, i giovani che non studiano e che non lavorano.

Il mercato del lavoro italiano Tendi a Pina lizzare i giovani e stenta offrire sbocchi adeguati a ciò un titolo di studio di livello terziario, una laurea.

Il numero di giovani italiani in possesso di un diploma di istruzione secondaria, non è mai stato così elevato, ma la percentuale di giovani italiani con questo livello d’istruzione è ancora molto al di sotto della media OCSE.

L’Italia è al posto 29 su 35 paesi.

L’alternanza scuola lavoro

La commissione europea ha indicato nuove forme di apprendimento capaci di combinare l’apprendimento teorico con l’acquisizione di competenze pratiche di lavoro l’alternanza scuola lavoro è stata resa obbligatoria dalle riforme ”buona scuola” del 2015.inoltre, gli insegnanti terziari guadagnano molto meno rispetto ad altri professionisti con diploma di istruzione terziaria.

Italia e America: scuole a confronto

Le scuole italiane e quelle americane presentano alcune differenze come il metodo di studio, le strutture scolastiche e le attività extracurriculari. Ora ne approfondiamo analogie e differenze.

Il sistema americano:

La struttura del sistema scolastico americano prevede che i bambini inizino dalla pre-school (che corrisponde alla nostra scuola dell’infanzia) per poi intraprendere i seguenti cicli d’istruzione:

  • Elementary school → 6 – 10 anni
  • Middle school         → 11 – 13/14 anni
  • High school         → 14 – 18 anni.

Questo sistema scolastico si differenzia da quello italiano perchè ha una durata inferiore nelle scuole superiori (un anno in meno) inoltre le interazioni studente-insegnante sono più attive e permettono l’inclusione di tutti gli alunni. Un’altra differenza rilevante consiste nella possibilità dei singoli studenti di scegliere autonomamente quali materie approfondire con corsi appositi. Infine tutti hanno la possibilità di partecipare a lavori di gruppo e attività sportive. 

Il sistema italiano

il sistema scolastico italiano prevede la seguente struttura 

•scuola dell’infanzia-> 3-6 anni (facoltativa) 

•scuola primaria 6-10 anni

•scuola secondaria di primo grado 11-13 anni

•scuola secondaria di secondo grado 14-19

Le nostre scuole formano gli studenti in modo approfondito ma si rivelano oggettivamente più pensanti poiché passiamo molto più tempo sui banchi e gli argomenti che vengono trasmessi dagli insegnanti sono molto più corposi.

La scuola italiana:rapporto di intercultura

Dagli ultimi rapporti del 2024 dell’osservatorio nazionale sull’ internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca,il 55% dichiara di avere almeno uno studente all’estero.

Tuttavia “l’anno all’estero” è il programma con più adesioni e la ragione principale è l’apprendimento dell’inglese.

Le mete più gettonate sono il Nord America e il Regno Unito.Il numero delle scuole che ha aderito al progetto è aumentato dal 79% al 88% dal 2019 al 2024.

L’importanza dell’internazionalizzazione si vede anche dall’integrazione del tema all’interno delle lezioni scolastiche di educazione civica, in quanto viene usato come mezzo per trattare tematiche interculturali.

Classe 2L 2024-2025
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