• 2 Maggio 2025

Introduzione 

Nell’ultimo periodo, date le precarie condizioni di salute del Pontefice, si è sentito molto parlare di “Conclave”. Ma cos’è il conclave? La parola Conclave, dal latino Chiuso con Chiave, generalmente indica sia la sala dove viene eletto il nuovo Pontefice, sia l’elezione in se per se. Il termine nasce nel 1270, quando i cittadini viterbesi, stanchi delle continue incertezze e decisioni da parte dei cardinali sull’elezione del nuovo Papa, chiusero a chiave tutti i membri incaricati di questa elezione in una stanza del palazzo papale, con tetto scoperchiato, per mettere più pressione in merito alla decisione da prendere. 

La storia del Conclave 

Le origini: tra acclamazione e segni divini 

Nei primi secoli del cristianesimo, il vescovo di Roma veniva scelto tramite un’assemblea di fedeli. Era una decisione condivisa, a volte influenzata dal desiderio del papa precedente o – secondo la tradizione – da eventi considerati miracolosi. Un esempio è Papa Fabiano, eletto nel 236 d.C. dopo che una colomba si posò sul suo capo, interpretata come manifestazione dello Spirito Santo. 

Il ruolo del clero e le prime intrusioni 

Con l’Editto di Costantino nel 313 d.C. e la crescente istituzionalizzazione della Chiesa, Papa Marco (336) riservò l’elezione al solo clero romano. Tuttavia, la nobiltà cittadina continuò a giocare un ruolo cruciale, approvando o ostacolando i candidati. Nel tempo, questa fusione tra

autorità religiosa e potere secolare generò instabilità: famiglie nobili e, più avanti, imperatori iniziarono a imporre i propri candidati al soglio pontificio. 

Un papato in crisi: il “saeculum obscurum” 

Tra l’888 e il 1046, il papato attraversò uno dei suoi momenti più bui, noto come saeculum obscurum. Le elezioni erano manipolate da casate potenti come i Tuscolani e i Crescenzi, mentre gli imperatori tedeschi Enrico II ed Enrico III non esitarono a rimuovere e insediare papi. In risposta a questa crisi, Papa Niccolò II nel 1059 affidò l’elezione ai cardinali vescovi. La riforma venne completata nel 1179 da Papa Alessandro III, che estese il voto a tutti i cardinali e introdusse la regola della maggioranza dei due terzi. 

Clausura, votazioni e segretezza 

Le regole introdotte da Gregorio X prevedevano che i cardinali fossero isolati, senza comfort, con cibo limitato. Era proibito ricevere doni o favori. Queste norme vennero più volte sospese e ripristinate, fino a diventare parte del Diritto Canonico nel 1298. Dal 1621, il papa poteva essere eletto tramite tre metodi: per ispirazione (unanimità), per compromesso (delegando a pochi cardinali) o per scrutinio segreto, oggi l’unica modalità in uso, con maggioranza qualificata di due terzi. Nel 1562 fu introdotta la segretezza assoluta. Dal conclave del 1914, le schede vengono bruciate al termine di ogni scrutinio: la fumata nera o bianca che ne deriva è resa visibile grazie a sostanze chimiche. 

Addio ai veti esterni 

Per secoli, sovrani europei cercarono di influenzare l’elezione papale. Nel 1903, l’imperatore d’Austria pose il veto sul cardinale Rampolla del Tindaro. I cardinali elessero comunque Giuseppe Sarto, futuro Papa Pio X, che bandì per sempre qualsiasi ingerenza esterna nel conclave. 

Oggi: Cappella Sistina e alta sorveglianza 

Dal XV secolo in poi, quasi tutti i conclavi si sono svolti nella Cappella Sistina. I cardinali vi entrano dopo la Messa “Pro eligendo Papa”, senza contatti con l’esterno. Le misure di sicurezza

includono bonifiche elettroniche, sistemi blindati e severi giuramenti, per garantire il massimo riserbo. 

Tempistiche e modalità di svolgimento del conclave 

Il conclave si svolge solamente in due casi: in caso di morte o di ritiro del papa, secondo le seguenti modalità. Nei giorni precedenti il conclave, i cardinali già arrivati a Roma partecipano a quelle che vengono chiamate congregazioni generali. In queste riunioni vengono discussi i dettagli organizzativi dell’evento, dalla definizione della data di inizio del conclave alla gestione delle pratiche logistiche. È in questo frangente che il cardinale decano, la figura più anziana tra i cardinali, convoca ufficialmente i partecipanti e li invita a prepararsi per l’evento più importante per la Chiesa cattolica. 

L’Accoglienza dei Cardinali 

Una volta giunti a Roma, i cardinali elettori sono ospitati alla Domus Sanctae Marthae, una struttura inaugurata nel 2005, appositamente costruita per garantire una sistemazione dignitosa e confortevole. Prima di questa data, i partecipanti erano ospitati in dormitori provvisori all’interno del Palazzo Apostolico, in condizioni che, a volte, risultavano scomode. La Domus Sanctae Marthae, con le sue moderne strutture, rappresenta oggi il luogo ideale per ospitare i cardinali durante il conclave. 

La Messa di Apertura e la Processione 

Il giorno dell’apertura del conclave, i cardinali partecipano alla Messa pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro. Questo rito segna l’inizio ufficiale del conclave e viene celebrato dal cardinale decano. Nel pomeriggio, i partecipanti si dirigono in processione verso la

Cappella Sistina, indossando l’abito corale. Durante il tragitto, accompagnati dalla recita delle litanie dei santi e dal Veni Creator Spiritus, si preparano ad affrontare un’elezione che cambierà la storia della Chiesa. 

L’Isolamento e la Segretezza 

Una volta giunti nella Cappella Sistina, i cardinali sono simbolicamente isolati dal mondo esterno. Un pavimento rialzato separa i partecipanti dal pubblico e garantisce la riservatezza delle operazioni. È qui che, nel presbiterio, si trova la stufa che produrrà i segnali di fumo: bianco quando viene eletto un nuovo Papa, nero quando le votazioni non hanno prodotto un risultato. Dal 2013, sono stati aggiunti composti chimici ai materiali di combustione per garantire una fumata visibile e facilmente riconoscibile. 

Il Giuramento di Fedeltà e l’Inizio delle Votazioni 

Prima di iniziare le votazioni, ogni cardinale presta un giuramento solenne di fedeltà alle regole stabilite dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Questo giuramento viene pronunciato ponendo la mano sul Vangelo, mentre l’annuncio “Extra omnes” ordina l’uscita delle persone non autorizzate. A questo punto, i cardinali sono pronti per procedere alla votazione. 

Il Processo di Scrutinio 

Le votazioni per l’elezione del Papa avvengono tramite scrutinio segreto. Ogni cardinale scrive sulla propria scheda il nome del candidato che ha scelto, e poi la deposita nell’urna. I voti vengono attentamente conteggiati e, se nessun candidato raggiunge i due terzi dei voti, si procede

con una nuova votazione. Questo processo continua fino a quando un candidato non ottiene il quorum richiesto. Al termine di ogni sessione, tutte le schede e gli appunti vengono bruciati, a simboleggiare la riservatezza assoluta. 

La Fumata Bianca e l’Accettazione dell’Elezione 

Quando un cardinale ottiene i due terzi dei voti, il cardinale decano gli chiede se accetta l’elezione. Se la risposta è positiva, gli viene chiesto di scegliere il nome che intende assumere come Papa. A questo punto, la fumata bianca viene preparata e segna l’elezione ufficiale del nuovo Papa. Il Papa eletto si ritira nella “Stanza delle lacrime” per indossare l’abito papale, un momento che segna l’emozione e la consapevolezza del peso della responsabilità appena assunta. 

Il Momento dell’Annuncio e la Benedizione 

Dopo aver indossato l’abito papale, il nuovo Papa rientra nella Cappella Sistina, dove legge un passo del Vangelo e riceve l’omaggio dei cardinali. La cerimonia si conclude con l’intonazione del Te Deum, un inno di ringraziamento. Il cardinale protodiacono annuncia al mondo l’elezione del nuovo Papa con la celebre formula “Habemus Papam”, dalla loggia della Basilica di San Pietro. Il Papa si affaccia alla folla e impartisce la benedizione Urbi et Orbi, segnando l’inizio del suo pontificato.

Le Modifiche Recenti alle Regole del Conclave 

Nel corso degli anni, le regole relative al conclave sono state modificate per rispondere ai cambiamenti della Chiesa e della società. Paolo VI ha introdotto il limite dei 120 cardinali elettori e ha escluso i cardinali ultraottantenni dal voto. Giovanni Paolo II ha stabilito la Domus Sanctae Marthae come sede per i cardinali elettori e ha eliminato la possibilità di eleggere un Papa per acclamazione. Più recentemente, Benedetto XVI ha introdotto una nuova norma: dal 34º scrutinio, si procede a un ballottaggio tra i due candidati con più voti, mantenendo però il requisito dei due terzi dei voti.

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Marino Cola

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